Cosa mi porto nello zaino quando vado a fare le riprese per un video
Fare video è un hobby bellissimo ed impegnativo: occorrono impegno cognitivo, programmazione ed attrezzatura. In questo articolo descrivo cosa mi porto nello zaino quando voglio girare un video.
Nel tempo ho modificato il mio approccio alla videografia: il drone è diventato uno degli strumenti, non quello principale. Lo uso per creare un contesto, o per fare brevi riprese da una prospettiva differente.
Per raccontare una storia occorre essere nel vivo dell’azione, e il drone in certe situazioni non è adatto, sia per il tipo di ambiente in cui fare le riprese, sia per la sicurezza degli attori. I rotori, per giunta, rendono inservibili tutti i suoni.
Da queste premesse hanno portato il mio zaino a crescere negli anni, sia come attrezzature sia come peso sulle spalle.
Drone
Ho scelto un drone piccolo e leggero, il Parrot Anafi. E’ estremamente maneggevole, pesa 320g. La qualità del video, pur essendo 4K non è eccezionale, in particolare con poca luce, però per le riprse diurne va benissimo. Inoltre essendo piccolino non spaventa gli animali, cosa da non sottovalutare mai. Quando l’ho comprato, i sistemi di obstacle avoidance non erano il massimo, e io volevo un oggetto leggero e con buone prestazioni in volo. Oggi sceglierei un DJI Mini 3.
Fotocamera
La fotocamera è uno strumento indispensabile. Deve essere in grado di fare riprese di qualità, magari mantenendo i costi contenuti. Parlando di fotocamere si fa presto ad arrivare ai 2500€.
Uso una Panasonic G9, che è ottima sia come qualità video, sia per la fotografia.
Uso una mirrorless invece che un cam-coder perché:
- è compatta
- è leggera
- gli obiettivi sono intercambiabili
- gli obiettivi sono piccoli
- per un eventuale gimbal elettronico è sufficiente la portata di 1Kg
Lenti
Ho scelto lenti ad ottica fissa: una 17mm (equivalente a 35mm full frame) ed una 45mm (equivalente a 90mm full frame). Entrambe sono molto luminose, f/1.8.
La maggior parte delle riprese le faccio con la 17mm, anche perché mi rende possibile l’uso della fotocamera a mano libera. Uso la 45mm per cambiare la profondità delle immagini, non necessariamente distanti.
Ovviamente nulla vieta di usate l’obiettivo in dotazione alla camera, quantomeno finchè non si hanno le idee chiare su quello che si vuol fare.
Cavalletto
Il cavalletto è uno strumento indispensabile per effettuare buone riprese. E’ meglio optare per un cavalletto con la testa fluida, che permette di fare movimenti di camera senza scatti. Anche il peso è da tenere i considerazione, visto che finisce sulle spalle.
Audio recorder e microfono
Le fotocamere non hanno un buon impianto microfonico. Ho scelto di utilizzare un apparato di registrazione Tascam con uscite cannon e alimentazione phantom. In questo modo posso usare un microfono a condensatore. Sia il D60 sial il D70 sono alimentati a batteria, ma possono essere connessi ad una power bank usb esterna. Il D70 ha due microfoni panoramici integrati, che possono essere molto pratici in svariate situazioni.
Usare un microfono dedicato permette di ridurre in modo considerevole i rumori di fondo. Scegliendo un microfono con il cardioide stretto (il cardioide è lo spazio da cui in microfono sente bene i suoni) i suoni saranno recepiti da uno spazio molto ben definito, e altri rumori saranno naturalmente attenuati; il risultato è una qualità audio migliore riducendo al minimo il post processing.
Minuteria
Tra le cose utili mi porto due cavi bilanciati cannon-cannon per il microfono: uno da 50cm l’altro da 2m, ed una piccola asta microfonica. Posso vincolare il microfono al cavalletto (su cui sono montati l’audio recorder e la fotocamera) e con il cavo da 50cm non avere ingombro eccessivo, oppure posizionarlo sull’asta e avere una certa libertà di movimento con il cavo da 2m.
Per vincolare il mic al cavalletto uso una pinza dedicata, con fori da 1/4 e 3/8 di pollice e degli adattatori fotocamera-microfono 5/8 1/4